Un primo sondaggio rileva che la maggioranza non è ancora raggiunta!
Il 24 novembre si voterà su due revisioni del diritto di locazione. Un primo sondaggio rileva che la maggioranza non è ancora raggiunta! L’ASI, sostenuta da un’ampia alleanza, è impegnata a condurre una campagna intensa per informare l’opinione pubblica sulle drammatiche conseguenze che queste revisioni potrebbero significare per gli inquilini. La lobby immobiliare, motivata dal profitto, si nasconde dietro queste revisioni e il suo obbiettivo è: facilitare la disdetta dei contratti di locazione per poi aumentare le pigioni.
La Svizzera conta 2,4 milioni di economie domestiche in locazione (63%), ciò che la rende un paese di inquilini. Da anni, l'equilibrio tra proprietari e inquilini si sta spostando a discapito di questi ultimi. Ora ci si aspetta ulteriori peggioramenti. Le revisioni prevedono norme più severe sulla sublocazione e una più facile disdetta dei contratti di locazione in caso di bisogno personale e urgente del locatore. Queste due modifiche sono inutili, essendo il quadro giuridico attuale già più che sufficiente.
Per ottenere dei redditi, la lobby immobiliare sta aggirando la legge sul diritto di locazioni e fa esplodere le pigioni. In Svizzera, ogni anno vengono sottratti miliardi di franchi dai bilanci delle famiglie. Solo nel 2023, questo ammonta a 10,6 miliardi di franchi, ovvero una media di 360 franchi al mese e per economia domestica di inquilini.
Due revisioni della legge sul diritto di locazioni con lo stesso obiettivo: pigioni più alte
“I gruppi immobiliari possiedono già una maggioranza del patrimonio abitativo recente e causano l’aumento delle pigioni. Con i due progetti di smantellamento, vogliono poter scacciare le persone dalle loro abitazioni ancora più facilmente per poi aumentare le pigioni”, spiega Carlo Sommaruga, presidente dell’ASI. Non è necessario inasprire le regole sulla sublocazione. È già oggi illegale sublocare un appartamento o una stanza a un prezzo eccessivo, ciò vale anche per le piattaforme di locazione. Il consenso del locatore è già necessario per qualsiasi sublocazione. La revisione della legge introduce degli ostacoli burocratici alla sublocazione attraverso nuovi formulario e permette ai proprietari di disdire il contratto di locazione dell'inquilino principale entro 30 giorni per piccole violazioni formali.
Allo stesso modo, i’inasprimento della clausola del bisogno personale e urgente mira unicamente a facilitare le disdette del contratto di locazione per poi aumentare la pigione. È giusto e possibile disdire un contratto di locazione facendo valere un bisogno personale, secondo le consuete e collaudate procedure di disdetta previste dal diritto di locazione. “Il fatto di sostituire il bisogno personale ‘urgente’ con il bisogno personale ‘importante e attuale’ crea un’incertezza giuridica e offre maggiori opportunità di disdire il contratto di locazione per motivi poco chiari. Tutto ciò al fine di rilocare l'immobile a un prezzo più alto”, afferma Adriano Venuti, vice-presidente dell’ASI.
Un primo attacco...
Questi due progetti di smantellamento della tutela degli inquilini fanno parte di una serie di attacchi in corso contro gli inquilini. Altri progetti sono già in discussione in Parlamento. “Questo progressivo smantellamento della tutela degli inquilini rappresenta uno scandalo democratico senza precedenti. I cittadini devono votare su dei temi particolari invece di votare su tutte le modifiche della legge nello stesso momento, come avviene di solito. Ciò consentirebbe una migliore valutazione della posta in gioco”, aggiunge Carlo Sommaruga.
L'ampia alleanza contro questi attacchi si impegna a condurre una campagna intensa per difendere il diritto all’abitazione.